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Il restauro fisico è il primo step del processo di digitalizzazione della pellicola cinematografica. All'arrivo della bobina avviene una prima pulizia del contenitore e alla presenza di ruggine o danni strutturali viene sostituito con un cinebox specifico che perserva al meglio le condizioni della pellicola.
Dopo un primo controllo visivo e olfattivo della pellicola, si comprende il livello di degrado del film. Possono essere individuate varie situazioni, la più critica è se c'è presenza di odore di acetone.
Fondamentale è l'ispezione nel passafilm della pellicola, dove avviene un'analisi dettagliata dei fotogrammi, individuandone righe, sporcizia e ricostruite giunte e perforazioni che sono state danneggiate dal tempo e da un errato utilizzo. La riparazione di quest'ultime è una lavorazione fondamentale per restituire alla pellicola una fluidità tale da consentire un passaggio senza interruzioni durante la digitalizzazione.
Terminata la ricostruzione del supporto nel tavolo di ispezione, la pellicola è pronta per essere pulita in profondità tramite un processo ad immersione in un liquido specifico e pulizia con lavatrice ad ultrasuoni. Dopo questo lungo passaggio, la bobina risulta in condizioni ottimali per essere digitalizzata.
La fase di recupero e di riparazione delle pellicole si compone di analisi e lavorazioni molte attente e accurate nei minimi particolari. Durante la fase di ispezione nel passafilm, la pellicola viene controllata fotogramma per fotogramma. Ogni piccola lesione a giunte e perforazioni viene riparata attraverso l'utilizzo di strumenti spefici e di precisione come pennelli, bisturi, nastri adesivi professionali per il cinema. Ogni piccolo intervento sulla pellicola viene realizzato in massima sicurezza per evitare qualsiasi possibile danno o ulteriore lesione alla stessa.
La perforazione della pellicola è un elemento strutturale importante per le successive lavorazioni di digitalizzazione, in particolare per il passaggio nei rulli di trascinamento nello scanner. In base al livello di lesione, si possono presentare dei casi dove è necessaria la ricostruzione totale delle perforazione con l'utilizzo di un apposito nastro dentato, in altre situazioni in cui la dentatura risulta assente o gravemente danneggiata, la pellicola può essere digitalizzata grazie all'utilizzo di un film scanner speciale che permette il trascinamento senza l'ausilio di rulli dentati.
Le giunte sono elementi molto delicati della pellicola, tutte vengono ricostruite per limitare i danni causati da precenti restauri avvenuti con nastri di scarsa qualità e la conseguente traspirazione di colla, la quale viene rimossa con l'utilizzo di un solvente speciale. Tutte le giunte vengono quindi ricostruite con l'utilizzo di giuntatrici e di nastri adesivi appositi che permettono una lunga conservazione nel tempo.
Assolutamente no, la lavatrice "Film Cleaner" a nostra disposizione utilizza solventi specifici per questo tipo di trattamenti ed è dotata di un sicuro sistema ad ultrasuoni che pone la sua azione nel sistema di rotazione di buffer con una successiva asciugatura precisa ed efficace. Il lavaggio della pellicola permette a contribuire un'elimanazione di abrasioni e graffi in superficie e in profondità.
Certo si può digitalizzare tramite l'utilizzo di particolari scanner che non hanno bisogno della perforazione per trascinare la pellicola.
Le pellicole digitalizzate possono essere depositate nel nostro archivio, un ambiente climatizzato che segue le norme per un'ottima conservazione del supporto, salvando i preziosi contenuti dalle possibili lesioni che gli anni e ambienti sbagliati possono causare.
Un processo chimico della pellicola che produce un deterioramento progressivo e irreversibile.
Avete delle bobine e sentite odore di aceto?
Le pellicole sono supporti sensibili e se conservate in un ambiente inadeguato sono destinati a deteriorarsi e i filmati registrati rischiano di lesionarsi e cancellarsi.
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