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Riversamento pellicole

Digitalizzazione professionale di pellicole 8mm, 16mm, 35mm

pellicole

Digitalizzazione e restauro fisico delle pellicole.

 

Le pellicole custodiscono frammenti di vita, storie di famiglia, eventi irripetibili. Con il nostro servizio di digitalizzazione professionale trasformiamo i tuoi video 8mm, Super 8, 16mm e 35mm in file digitali di alta qualità, preservando ogni fotogramma con cura e precisione. Un modo per ridare voce e colore ai ricordi, renderli accessibili su ogni dispositivo e metterli al sicuro per le generazioni future.

Che tipi di pellicole digitalizziamo?

Riversiamo le pellicole anche più datate in qualità elevate come il 2K e il 4K specializzandoci soprattutto in:

Pellicole 8mm

Super8, 9.5 Pathé

Pellicole 16mm, Super 16mm

Pellicole 35mm

Come riportiamo in vita i tuoi filmati: il nostro processo passo passo

1 – Restauro fisico della pellicola

Riversamento pellicole 8mm, S8, 9,5 Patè, 16mm e 35mm
All’arrivo della pellicola avviene una prima pulizia del contenitore e un’ eventuale sostituzione di quest’ultimo con un cinebox specifico che perserva al meglio le sue condizioni.

2 – Ispezione nel passafilm

Ispezione nel Passafilm pellicole
Durante l’ispezione avviene un’analisi dettagliata dei fotogrammi, l’individuazione di righe e/o sporcizia e la ricostruzione delle giunte e delle perforazioni che sono state danneggiate dal tempo.

3 – Pulizia completa della pellicola

Pulizia completa in lavatrice pellicole
Terminata la ricostruzione del supporto nel tavolo di ispezione, la pellicola è pronta per essere pulita tramite un processo ad immersione in un liquido specifico e una pulizia con lavatrice ad ultrasuoni.

4 – Digitalizzazione finale

Digitalizzazione finale pellicole
Ultimati questi passaggi manuali e strumentali, la pellicola si trova nelle condizioni di poter essere digitalizzata e successivamente restaurata in fase di restauro digitale.

1 – Restauro fisico della pellicola

 

Appena la pellicola arriva all’interno del laboratorio, il primo passaggio che effettuano gli operatori di Mediarun è quello di visionare superficialmente il suo stato generale. Il contenitore che la conserva già dice molto sul possibile stato del film: una struttura in ferro o in metallo in genere ha molte più probabilità di rendere la pellicola inutilizzabile a causa del possibile ingresso di acqua e umidità, e per l’esposizione a temperature non ideali alla sua conservazione.

Se il filmato arriva all’interno di un supporto in metallo, l’operatore per prima cosa lo sostituisce con uno più consono: di solito vengono utilizzate le scatole portapellicole Dancan, dei contenitori in polipropilene omopolimero. In secondo luogo inizia la valutazione visiva e olfattiva generica del filmato: si considera anzitutto se c’è presenza di sindrome acetica, cambiamento di colore, ondulatura, cristallizzazione, muffa o ruggine nel nastro. 

Pellicole
Ispezione nel Passafilm pellicole

2 – Ispezione nel passafilm

 

Dopo aver controllato la presenza di eventuali problematiche nella struttura della pellicola, l’operatore procede con un’ispezione più approfondita mediante lo srotolamento completo del nastro nel passafilm.
Il tavolo passafilm è uno strumento composto da una manovella di avanzamento, due ripiani verticali e due piatti.
Per consentire lo srotolamento della pellicola, vengono inserite due code all’inizio e alla fine del nastro: queste servono sia per l’ispezione visiva sia per la successiva digitalizzazione.
Durante questa fase, l’operatore verifica la presenza di eventuali rotture che potrebbero comprometterne la visione.
Eventuali danni vengono riparati con l’ausilio della giuntatrice, uno strumento che mantiene ferma la porzione danneggiata di pellicola, consentendo all’operatore di applicare un apposito nastro adesivo tecnico che verrà successivamente perforato. 

3 – Pulizia completa della pellicola

 

Una volta sistemata fisicamente la pellicola, si passa alla fase di lavaggio.
È molto comune che le pellicole presentino al loro interno tracce di sporco o polvere; per questo motivo, una pulizia accurata del nastro è fondamentale per evitare che le impurità compromettano la qualità del filmato durante la digitalizzazione.

Il lavaggio può avvenire in due modalità: manuale, utilizzando una pezza in cotone, guanti e alcol isopropilico; oppure automatica, mediante l’uso di una lavatrice apposita, uno strumento che srotola e pulisce l’intero nastro in modo uniforme.

Mediarun impiega la lavatrice professionale “Film Cleaner”, un dispositivo di ultima generazione che immerge la pellicola in un detergente specifico, pulendola tramite la frizione di spugne rotanti e l’azione degli ultrasuoni. Al termine del processo, la pellicola viene asciugata con un getto d’aria a temperatura e intensità controllata.

Lavaggio pellicole lavatrice
Digitalizzazione pellicole

4 – Digitalizzazione finale

 

Ultimati tutti i passaggi di restauro fisico e pulizia, la pellicola è pronta per essere sottoposta a digitalizzazione tramite uno scanner dedicato.

Il laboratorio di Mediarun è dotato di film scanner di ultima generazione, in grado di gestire qualsiasi tipo di digitalizzazione, sia per pellicole amatoriali che professionali. Per i supporti particolarmente danneggiati viene impiegato il sistema di trascinamento SprocketLess Capsan, privo di meccanismi dentati: questa tecnologia consente di scansionare anche pellicole deformate da umidità o deterioramento del tempo, senza rischio di ulteriori danneggiamenti. Durante il processo di acquisizione, la pellicola attraversa anche un sistema di pulizia attiva, che rimuove polvere e microdepositi residui, garantendo così la massima qualità e nitidezza dell’immagine digitalizzata.

Cosa succede ai filmati una volta digitalizzati?

 

Il filmato digitalizzato di una pellicola può seguire due percorsi distinti, in base alle esigenze e alle preferenze del cliente.

La prima opzione consiste nel mantenere la pellicola nella sua forma originale, trasferendola in digitale così com’è, rispettando fedelmente la qualità e le caratteristiche con cui ci è stata consegnata. In questo modo, viene preservata l’autenticità del materiale, senza interventi correttivi, garantendo comunque una copia sicura e accessibile nel tempo.

In alternativa, è possibile attivare il processo di restauro digitale, un trattamento avanzato attraverso il quale i nostri esperti intervengono per migliorare colori, contrasto, nitidezza e rimuovere imperfezioni, come graffi, sbalzi di esposizione o sfarfallii. Questo percorso permette non solo di preservare i ricordi, ma anche di valorizzarli con una qualità visiva superiore, rendendo ogni fotogramma più godibile e adatto a una nuova fruizione.

 

Le problematicità delle pellicole

La fragilità

La tendenza di alcune pellicole a diventare meno flessibili e più soggette a rotture o danneggiamenti nel tempo può essere causata da diversi fattori, tra cui l’esposizione ai raggi UV, gli sbalzi termici e la perdita di plastificanti.
Anche l’umidità e la sindrome acetica rappresentano cause significative di deterioramento, contribuendo all’invecchiamento e alla fragilità del supporto cinematografico.

La muffa

Le spore della muffa, sempre dovute a umidità e sbalzi termici, possono attaccare il legante di gelatina presente in qualsiasi pellicola cinematografica e può apparire sotto forma di macchie bianche rotonde o anche di grumi irregolari sulla superficie dell’emulsione. La muffa può anche essere visibile all’esterno dei rulli di pellicola sotto forma di sostanza bianca polverosa o come una ramificazione di fili, simile a una ragnatela.

Sindrome acetica

La sindrome acetica rappresenta uno dei problemi più gravi a cui una pellicola può andare incontro. Si tratta di una delle forme più comuni di deterioramento, riconoscibile per il caratteristico odore pungente, molto simile all’aceto. Con il progredire del fenomeno, si verifica un restringimento della base e un conseguente arricciamento della pellicola, che può comprometterne seriamente la stabilità e la leggibilità.

Il decadimento del colore

Il decadimento del colore è un fenomeno che può interessare tutti i formati di pellicola, in misura più o meno marcata. Molti coloranti utilizzati nelle pellicole a colori sono composti organici instabili, soggetti a degradazione nel tempo. L’invecchiamento provoca la rottura dei legami molecolari, con conseguente sbiadimento e perdita di densità dell’immagine, che si traduce in un minor contrasto. Poiché ogni colorante ha una stabilità diversa, lo sbiadimento avviene in modo irregolare, alterando il bilanciamento cromatico: il risultato può essere una dominante rossa o rosa, o addirittura un aspetto monocromatico tendente al magenta. Il degrado cromatico è progressivo e irreversibile, e senza l’intervento del restauro digitale, la visione dell’opera risulterebbe gravemente compromessa rispetto alla resa originale.

Danni meccanici e chimici

Incorrere in pellicole afflitte da danni meccanici e chimici è una situazione abbastanza comune. Per danni meccanici si intendono: graffi, abrasioni, rotture o giunte indebolite e derivano da un utilizzo improprio della pellicola soprattutto in fase di proiezione e possono compromettere la pellicola in modo permanente.

I danni chimici, invece, sono quasi sempre legati a condizioni di conservazione inadeguate. A causa di umidità, acqua, sbalzi termici e contenitori di conservazione inadeguati, la proliferazione di funghi e muffe diventa molto più probabile.

I danni che ne derivanopartono dai bordi del nastro fino a danneggiare il cuore del fotogramma, compromettendo sia l’immagine sia la struttura fisica della pellicola.

Le domande più comuni sul restauro pellicole

Se la pellicola ha tutta la perforazione danneggiata è possibile digitalizzarla?
La perforazione della pellicola è un elemento strutturale importante per le successive lavorazioni di digitalizzazione, in particolare per il passaggio nei rulli di trascinamento nello scanner. In base al livello di lesione, si possono presentare dei casi dove è necessaria la ricostruzione totale delle perforazione con l’utilizzo di un apposito nastro dentato, in altre situazioni in cui la dentatura risulta assente o gravemente danneggiata, la pellicola può essere digitalizzata grazie all’utilizzo di un film scanner speciale che permette il trascinamento senza l’ausilio di rulli dentati.
Tutte le giunte vengono ricostruite?
Le giunte sono elementi molto delicati della pellicola, tutte vengono ricostruite per limitare i danni causati da precedenti restauri avvenuti con nastri di scarsa qualità e la conseguente traspirazione di colla, la quale viene rimossa con l’utilizzo di un solvente speciale. Tutte le giunte vengono quindi ricostruite con l’utilizzo  di giuntatrici e di nastri adesivi appositi che permettono una lunga conservazione nel tempo.
Con l'utilizzo della lavatrice, la pellicola si danneggia?
Assolutamente no, la lavatrice “Film Cleaner” a nostra disposizione, utilizza solventi specifici per questo tipo di trattamenti ed è dotata di un sicuro sistema ad ultrasuoni che pone la sua azione nel sistema di rotazione di buffer con una successiva asciugatura precisa ed efficace. Il lavaggio della pellicola permette a contribuire un’elimanazione di abrasioni e graffi in superficie e in profondità.
Ho una pellicola che si è ristretta, si può digitalizzarla lo stesso?
Certo si può digitalizzare tramite l’utilizzo di particolari scanner che non hanno bisogno della perforazione per trascinare la pellicola. 
Le pellicole digitalizzate che fine avranno? Si conservano?
Le pellicole digitalizzate possono essere depositate nel nostro archivio, un ambiente climatizzato che segue le norme per un’ottima conservazione del supporto, salvando i preziosi contenuti dalle possibili lesioni che gli anni e ambienti sbagliati possono causare.

Digitalizza le tue pellicole e salva i tuoi ricordi preziosi